Vita da unicorno: un libro per bambini speciali

Vita da unicorno: un libro per bambini speciali

Osservare il mondo attraverso la lente di ingrandimento della lettura è un privilegio capace di aprire porte inaspettate: un bambino che legge, infatti, sarà un adulto che pensa. 

Leggere ai nostri figli favorisce lo sviluppo delle capacità individuali e della propria personalità. Aiuta a immaginare un mondo che non esiste, oppure a trovare chiavi di lettura per quello che si sta vivendo.

malattie genetiche bambini

Un libro non deve sempre dare risposte, ma allargare il campo dei pensieri e della riflessione. Deve sollecitare nuove domande e curiosità, stimolando il bambino a conoscere il mondo che lo circonda.

Ecco perché Sobi – un’azienda farmaceutica interamente dedicata alle malattie rare e la cui missione è fornire accesso a cure innovative per chi ne è affetto – ha scelto proprio un libro per veicolare un messaggio importante e sensibilizzare su un tema sconosciuto ai più: l’emofilia.

Nasce così “L’unicorno”, che più che un libro è un progetto nato insieme alla casa editrice Carthusia, a Ace Milano e Fedemo, per raccontare storie di bambini e famiglie coraggiose, sondando in profondità e con delicatezza tematiche difficili e complesse.

La narrazione è il frutto di un lungo confronto e dialogo che le autrici hanno portato avanti con i bambini che soffrono di questa patologia rara.

Si tratta di una malattia di origine genetica, dovuta ad un difetto della coagulazione del sangue. In condizioni normali, in caso di fuoriuscita dai vasi sanguigni, il sangue forma un coagulo che riduce o blocca l’emorragia. Chi soffre di questa patologia (principalmente maschi), invece, può essere soggetto a frequenti e prolungate emorragie, dovute a un forte allungamento del tempo di coagulazione del sangue. 

Protagonista di questa storia è un piccolo unicorno che non può sporcarsi ma che ama correre, giocare a pallone e tuffarsi dall’alto di un albero. Insomma si diverte a “fare tutte quelle cose pericolose, normali e anche un po’ sporche che fanno tutti quando giocano” con la differenza, però, di dover prestare attenzione a non cadere o farsi male.

emofilia spiegata ai bambini

E come può un cavallino (o un bambino) non correre? E soprattutto non cadere e non sporcarsi?

Questa di fondo è la domanda che attraversa tutto il libro, ossia quanto una malattia possa essere invalidante. La risposta non è uguale per tutti, perché ogni bambino che si trovi ad intraprendere un percorso di cure e ostacoli deve sentirsi libero di comprendere la sua unicità, il suo essere speciale più che “diverso”.

Il libro affronta il tema dell’accettazione di sé e, trasversalmente, tocca anche quello della resilienza, ovvero la capacità di far fronte, con flessibilità, ai problemi della vita.

Mi è piaciuta, a questo proposito, l’idea di un protagonista caratterizzato da un corno appuntito che serve a fare del bene, avendo proprietà magiche: un modo indubbiamente interessante di edulcorare l’esperienza dei piccoli pazienti emofiliaci.

Il libro insegna che non sono le cose ad essere come sono, ma è il modo in cui le guardiamo a fare la differenza. E questo approccio alla vita, a ben vedere, non riguarda solo i bambini emofiliaci.

lella costa

 

Con il supporto incondizionato di Sobi

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