Un picnic per crescere bambini felici

Un picnic per crescere bambini felici

La primavera è la mia stagione preferita, sarà perché essendo nata proprio il 21 marzo è difficile non amarla. Quando ero bambina, a scuola, ero l’unica a essere sempre preparatissima sulle date degli equinozi…

Capitava che, all’improvviso, i prati verdi e gli alberi in fiore mi annunciassero l’atteso arrivo del mio compleanno. E ancora oggi, mi sorprendo con piacere che l’esplosione di profumi e colori coincida con il passare dei miei anni…

Ricordo anche che mia nonna, che si dilettava a cucire e creare abiti, immancabilmente, ad ogni carnevale ci teneva a vestirmi da “Primavera” con tanto di lunga tunica color verde prato e coroncina di botticelliana memoria di fiori (finti).

In età adolescenziale quella stessa coroncina di fiori faceva molto hippy e, visto che andava di moda in quel periodo il ritorno ai nostalgici anni ’70, l’avevo riportata in auge (con successo).

E allora ho colto la palla al balzo, motivata dalla lettura del libro “Il metodo danese per crescere bambini felici” e mi sono detta: “organizziamo un bel picnic!”.

Un picnic per crescere bambini felici Un picnic per crescere bambini felici

Ora, vi chiederete… cosa c’entra la primavera con la Danimarca, il picnic e la felicità dei nostri figli?

Il libro che ho prima citato parla di un concetto molto interessante riassunto dalla parola “hygge”, che potremmo tradurre con “intimità famigliare”. Secondo l’autrice di questo testo, uno dei fattori che concorrono alla crescita di bambini felici è quello di ritagliarsi spazi di tempo limitato, nei quali lasciare fuori lo stress lavorativo, le lamentele, i pettegolezzi e le negatività e stare assieme senza dovere alzare le nostre “barriere”.

E’ insomma prima di tutto uno spazio psicologico grazie al quale si pensa più al “noi” che all'”io” e facilita la cementificazione di una intimità intrafamigliare necessaria al sentirsi sereni e in armonia.

E oggi, quindi, eccoci qui: all’ombra di uno stupendo ciliegio in fiore a cercare di organizzare un pranzo in mezzo alla natura. Immancabile l’aiuto di Giacomo e Mattia che, nel tempo in cui io sto ancora calcolando la coordinata migliore in cui stendere il telo sul prato, hanno già tirato fuori tutto, ma proprio tutto, dai sacchetti per disperderlo in giro.

Ho quindi rinunciato alla “forma” e ad apparecchiare con cura del dettaglio la tovaglia da picnic (ne ho trovata una comodissima qui http://amzn.to/2nyYVn4 che si srotola e si ri-arrotola a valigetta) e ho puntato tutto solo sul contenuto: frutta fresca e cose che si possano mangiare anche con le mani.

Un picnic per crescere bambini felici

Ho notato che grazie alla “novità” del picnic unita alla distrazione del luogo, è molto facile in queste occasioni rifilare ai miei figli centrifugati e macedonie come se non ci fosse un domani. Sarà che la loro attenzione per una volta è rapita dal contesto, l’uccellino, il millepiedi, la file di formiche e quindi potrei dare loro da mangiare anche del polistirolo che lo ingoierebbero senza farsi troppe domande.

Quindi, non so perché ma il picnic è un’ottima occasione per far provare loro cibi che a casa si rifiutano di mangiare. Ecco se ci stavate pensando, la risposta è no: il passato di verdure ancora non ho avuto il coraggio di proporglielo, forse perché comunque “stonerebbe” con la mia “idea bucolica” di picnic primaverile.

Il menù dei miei picnic, quindi, è più o meno sempre lo stesso: ricca macedonia di frutta, polpette di carne o verdura, spiedini di mozzarelline ciliegina, pomodori, wurstel e olive (ai miei figli piace molto sfilare dallo stuzzicadenti, in un nano secondo, la mia composizione artistica mozzarellina-oliva-pomodorino-wurstel), vaschetta di carote crude e/o zucchine (se ho avuto il tempo di cuocerle a casa) e da bere centrifugato (comprato però).

Un picnic per crescere bambini felici Un picnic per crescere bambini felici

Una volta seduta il mio obiettivo è non dovermi alzare più, quindi, se la postazione non è vicino a una fontanella, mi tengo sempre in borsa amuchina gel per lavaggio rapido delle mani.

E allora, terminato questo mio esperimento di “hygghelige”, non posso che trarre un bilancio positivo e spronarvi a fare lo stesso.

La primavera è alle porte: buon picnic e buona ricerca di intimità famigliare!

Il metodo danese per crescere bambini felici ed essere genitori sereni

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